top of page

La relazione Terapeutica come esperienza emotiva correttiva. La Teoria della padronanza controllo e


L’importanza della relazione terapeutica è stata messa in evidenza da molti autori, tra cui Joseph Weiss, con teoria “Control-Mastery Theory” (teoria della padronazza-controllo) nella quale le capacità metacognitive di autoriflessività e decentramento del terapeuta sono prerequisito fondamentale. Come suggerisce Weiss (1999), è utile comprendere come l’alleanza terapeutica sia il precursore, tra i più importanti, per la riuscita della terapia e come la stessa sia garantita dalla possibilità di comprendere e gestire i piani e le motivazioni dei pazienti, sui quali una giusta intesa sintonizza il rapporto verso una collaborazione fondamentale per il lavoro terapeutico.

Il Mount Zion Psychoterapy Reserch Group si è servito della trascrizione di terapie complete registrate a scopo di ricerca, hanno utilizzato il metodo del doppio cieco e hanno statisticamente determinato l’affidabilità delle misurazioni per quantificare i rapporti tra le variabili e indicare la significatività dei risultati. Sono partiti studiando i contenuti psichici rimossi nelle sedute registrate portati alla luce senza che ci fosse stata alcuna interpretazione. Susanne Gassner (Gassner, Sampson, et al., 1982) studiò una psicoterapia avanzata in cui era avvenuto un processo di riaffioramento di contenuti rimossi partendo dalle sedute più avanzate e procedendo a ritroso, poi alcuni giudici valutarono i contenuti rimossi presenti nelle prime dieci sedute. Né risultò che quasi tutti i contenuti erano venuti fuori senza bisogno di essere interpretati, quindi un paziente può portare alla luce i propri contenuti rimossi anche da solo. La Gassner prese in considerazione tre spiegazioni, di cui, le prime due basate sull’ipotesi del funzionamento automatico, l’ultima sul funzionamento mentale superiore, i contenuti rimossi possono venire alla luce: perché intensificati dal processo terapeutico; perché smascherati e individuati nella loro importanza; perché il paziente messo al sicuro dalla terapia, può sperimentare senza rischi l’attenuazione della rimozione.

Silberrschatz (1986) studiò le interazioni paziente-terapeuta con il supporto di un gruppo di giudici che valutavano le reazioni del terapeuta alle richieste inconsce del paziente.

Domandò ai giudici di decidere quali reazioni superavano i test inconsci del paziente in esame e di determinare le reazioni del paziente al superamento dei test. I dati statisticamente significativi che emersero dimostrarono un aumento di audacia e una diminuzione d’ansia nel paziente. In tutta la terapia il paziente si impegna con il terapeuta a disconfermare le sue credenze patogene inconsce. Egli lavora in conformità ad un piano inconscio, e lo fa in due modi diversi:

1) sottoponendo a verifica le sue credenze nel rapporto con il terapeuta;

2) le interpretazioni del terapeuta per diventare consapevole delle sue credenze e per capire che sono false e non adattative.

La dimostrazione di questa proposizione richiese molti studi incrociati. Poiché questi studi presupponevano una conoscenza attendibile del piano inconscio del paziente, il lavoro iniziale fu quello di dimostrare un accordo dei giudici che si trovavano a valutare le prime sedute della terapia in esame. Caston (1986) ipotizzò che delle formulazioni poste in chiave narrativa fossero difficilmente confrontabili e risolse il problema suddividendo le formulazioni in quattro componenti: 1) gli obiettivi del paziente; 2) gli ostacoli; 3) i test che il paziente proponeva al terapeuta; 4) gli insight che il paziente aveva.

Ai giudici fu chiesto di fare una lista di obiettivi di ostacoli e di insight ed infine utilizzò metodi statistici per valutare il grado di accordo. Furono così studiate quattro analisi e dieci psicoterapie brevi e si trovò in ogni caso concordanza fra i giudici. Partendo da ciò si ebbe in mano uno strumento per valutare l’andamento della psicoterapia.

Fretter (1985) utilizzò un gruppo di giudici a cui diede una scala per valutare le interpretazioni consone che andava da uno a cinque punti. Si dimostrò così che più l’interpretazione è consona al piano e maggiore sarà il cambiamento.

Sono stati studiati numerosi pazienti utilizzando scale diverse e tutte confermano pienamente la teoria secondo la quale l’importanza del piano del paziente e l’interpretazione del terapeuta consona indicano il criterio principale per individuare un cambiamento.

Secondo Weiss la psicoterapia grazie al setting e al comportamento del terapeuta, viene progressivamente vissuta come “una situazione di sicurezza”, in cui il paziente può permettersi di ricordare e di ri-sperimentare emozioni del passato, integrandole nella sua personalità globale. La situazione di sicurezza viene ottenuta attraverso la disconferma delle credenze patogene che il paziente aveva costruito o inferito a partire dalle esperienze infantili, tali credenze impediscono di percepire le potenziali condizioni di sicurezza nelle nuove relazioni interpersonali fino al momento in cui non vengono confutate e sono all’origine dei loro problemi. Nella relazione terapeuta le credenze vengono messe alla prova, il compito del terapeuta è quello di agire in modo da superare i test che il paziente gli sottopone. Il piano inconscio del paziente, secondo Weiss, è una sorta di progetto interiore, seguendo il quale, il paziente andrebbe alla ricerca di persone e situazioni capaci di aiutarlo, attraverso il superamento dei test, a disconfermare le credenze patogene. Tale progetto è sempre dotato di finalità adattative, quindi, il terapeuta dovrebbe assecondarlo attraverso interpretazioni e comportamenti “consoni al piano”. L’attività mentale inconscia e da un lato, quindi, finalizzata alla ricerca di situazioni di sicurezza e padronanza delle relazioni interpersonali, e dall’altra è capace di raffinate valutazioni, della differenza tra esperienze interpersonali avverse del passato ed esperienze favorevoli attuali nella relazione terapeutica.

L’idea è di offrire, al paziente, attraverso la terapia un’esperienza emozionale correttiva.

Bibliografia

Caston J., (1986) “The reliability of the diagnosis of the patient’s unconscious plan” in Weiss, Sampson e Mount Zion Psychoterapy Reserch Group.

Fretter, P., (1985) “The Immediate Effects of Transference Inerpretations on Patients’s Progress in Brief in Psicodymanic Psychotherapy” University of S. Francisco vol. 46 n 6a in Weiss, J., (1999) Bollati Boringhieri, Torino.

Gassner S., Sampson H., Weiss J. e Bruner S., (1982) “The emergence of warded-off contents” Psychoanal. Contemp. Thought, vol 5 N.1, 55-75.

Silberrschatz G., Fretter P. e Curtis J.T., (1986) “How do interpretation influence the process of psychotherapy?”, J. consult. Clinic Psychol., vol. 54 N. 5, 646-52. Weis. J., (1999) “Come funziona la psicoterapia”. Bollati Boringhieri, Torino.

Weiss. J., Sampson H., e the Mount Zion Psychoterapy Reserch Group. (1986) “The Psycoanlytich Process: Theory, Clinical Observation and Empirical Reserch”. Guilford, New York.

Weiss. J., (1993) “Empirical Studies of the Therapeutic Process” ass. In Weis, J., (1999) Bollati Boringhieri, Torino.

Weis. J., (1999) “Come funziona la psicoterapia”. Bollati Boringhieri, Torino.

Who's Behind The Blog
Recommanded Reading
Search By Tags
Follow "THIS JUST IN"
  • Facebook Basic Black
  • Twitter Basic Black
  • Black Google+ Icon
bottom of page